24 dicembre 2008

SULL'APPIANI....E SULLA CONSAPEVOLEZZA DI CHI SCRIVE

Cari lettori,

innanzitutto sono contento di vedere che il mio articolo sull'Appiani abbia smosso questo polverone, e ora mi appresto a replicare con piacere a determinate osservazioni rivoltemi.
Non potendo rivolgermi singolarmente (molti commenti sono anonimi), cercherò di chiarire la mia posizione sperando con questo di aprire una strada che possa portare ad una visione comune.
Inizio sottolineando che la mia NON E' UNA OPINIONE POLITICA, ma è una opinione da comune cittadino che paga le tasse e che quindi esprime parte di quei bisogni di cui si parla nei svariati commenti del precedente articolo.
Non vedo quindi l'utilità di dire "la sinistra è lontana dai bisogni della gente" perchè: 1 qui si sta parlando a titolo personale,
2 manca uno studio accurato dei bisogni della gente.
Sono abbastanza convinto infatti che la gente abbia più bisogno di agevolazioni presenti, costanti, soprattutto in un periodo econominco non particolarmente buono, dove anche il minimo intoppo o la minima inefficenza fa salire lo stress, la rabbia, l'accanimento che complessivamente si accumula.
Di conseguenza presuppongo che sia più utile una rivalutazione della zona che uno stadio pressochè vuoto, faccio l'esempio di un ampliamento del parcheggio piuttosto che di quealcosaltro per dire come sia più utile la presenza di persone che sfruttano un luogo che un luogo di importanza storico sportiva ma pressochè inutilizzato.
Tra le altre osservazioni rivoltemi c'è proprio quella di "non averci tifato dentro" di "venire allo stadio" e ho letto anche critiche, che in parte approvo, contro l'Euganeo.
Volevo correggere i lettori. L'Appiani è stato il primo stadio di calcio in cui sono entrato da piccolo, è uno dei ricordi che ho con mio nonno, e per questo per me ha un valore, ricordo uno storico Padova - Piacenza 0-0 in cui una decina di stoici tifosi piacentini si sono accollati l'onere di difendere i loro colori, contro la possente e scatenata presenza padovana!Bellissimo.
Credo che però questi ricordi vivano dentro le persone e non penso siano vincolati dalla presenza o meno dello stadio; se cosi fosse significherebbe che queste sensazioni sarebbero piuttosto deboli se l'abbattimento di una struttura le cancellasse dalla memoria e dal cuore dei tanti tifosi.
Per quanto riguarda l'Euganeo poi, mi ricordo molto bene che la gran parte della cittadinanza con il Padova in serie A richiedeva a gran voce uno stadio "all'altezza" screditando cosi il vecchio Appiani che qui tanto declamiamo.No se poe vere a botte piena e a mujere imbriaga.
Che poi l'Euganeo non sia proprio il fiore all'occhiello degli stadi italiani è cosa risaputa e mi trova d'accordo.
Inoltre ci sarebbe da fare un gran bel discorso sul valore sportivo, perchè è certamente vero che il calcio è lo sport nazionale, ma a Padova, Nereo Rocco a parte, non abbiamo quasi mai goduto di grandi trionfi calcistici, cosa che invece è successa per molti altri sport cosiddetti minori. Il Cus Padova sforna grandi atleti ogni anno nelle più svariate discipline,vanta impianti tra i migliori d'Italia, e d'Europa come il campo di hockey in via J. Corrado che è stato sede dei Campionati Europei di categoria già nel 1999, il petrarca rugby ci ha dato grandi gioie, e grandi campioni, 2 su tutti i fratelli bergamasco.
Quindi se mi si parla di valore sportivo bisogna valutarlo bene nel suo complesso, avere un occhio critico su ciò che ci circonda.
In ultima a chi mi dice "muoviti" "non guardare la tv" "nn leggere il mattino" dico che purtroppo non posso fare "non fare" tutte queste cose perchè non ne ho il tempo, quindi prima di avanzare stereotipi che non portano a conclusioni proficue è meglio ragionare sul problema.
saluti