03 gennaio 2009

Medioevo o intolleranza moderna?

Recenti dichiarazioni giunte dai palazzi della chiesa cattolica di Roma fanno presagire la ripresa di anacronistiche battaglie contro la depenalizzazione dell’omosessualità ed i cambi di sesso.
Il linguaggio è lo stesso da sempre. Una volta si bandivano crociate contro gli infedeli nel nome di Dio, ora sempre per lo stesso motivo si vorrebbe ostacolare la conquista di diritti inalienabili da parte di una specifica parte di popolazione, transgender ed omosessuale, anche se agli occhi dei più rischia di passare per una brutale discriminazione.
Notizia di qualche giorno fa è che la Santa Sede avrebbe bocciato il progetto di una depenalizzazione universale dell'omosessualità. Un' iniziativa presa dalla presidenza di turno francese dell'Unione europea, e accolta da tutti i 27 Paesi della Ue.
Con decisione i vertici della curia romana attaccano senza mezzi termini:
"Gli stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' - dice monsignor Celestino Migliore - verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni".
Forse resosi conto dell’uscita ferocemente fanatica del collega, il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi prova ad abbassare un po’ i toni: “allo stesso tempo la Chiesa non ritiene che tutti gli orientamenti sessuali vadano posti sullo stesso piano rispetto a tutte le situazioni e a tutte le norme"

Ma le prese di posizione arrivano da piani ben più alti, e perfino il pontefice scende nella discussione provando ad esprimere una posizione per quanto riguarda il fenomeno gender: “Qui - afferma il Santo Padre - si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio"."Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine gender - ha detto il Papa - si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore. L’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda". "Ma in questo modo vive contro la verità - ha osservato Ratzinger - vive contro lo Spirito creatore.
Queste parole , pronunciate da un’istituzione come la Santa Sede rischiano di arrecare ulteriori danni alla già retrograda mentalità del belpaese.
Per fare un esempio qualsiasi, cosa dire della recente censura televisiva al film vincitore di 4 golden globes e di 3 oscar, Brokeback Mountains di Ang Lee, passato in seconda serata su Rai2 e tagliato al momento del bacio omosessuale tra i due interpreti- cowboy.
L’ episodio in questione, passato in secondo piano in Italia, ci ha fatto prendere di mira dalle televisioni di mezza Europa e, aldilà del dimostrare la poca sensibilità italiana nel “tagliare” a sproposito un opera cinematografica di eccellente qualità e spessore, smaschera pubblicamente il fatto che, purtroppo, l’omosessualità resta ancora un tabù nel nostro paese.
L’Italia che, sempre sotto pressione del Vaticano, è incapace di regolamentare la vita di coppia di milioni di “famiglie “ non sposate attraverso una specifica legge - chi si ricorda delle tante sigle( prima PACS, poi DICO, infine nulla di fatto) che sotto il governo Prodi avevano cominciato a far sperare migliaia di persone senza diritti - ora si ritrova alle prese con una ben più pericolosa questione: riconoscere o meno dignità ad omosessuali e transessuali.

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