06 giugno 2007

RIDATECI PARTITI PER VOLARE

Analizzando le ultime settimane della vita politica Italiana ci si può rendere conto che c’è qualcosa che non funziona più. Naturalmente questo non avviene da due settimane ma da molto tempo.
Se il capo dell’opposizione invita gli Italiani allo sciopero fiscale, se un senatore della repubblica (De Gregorio) viene iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Napoli per associazione mafiosa, se il “poco chiaro” caso Visco fa scricchiolare la maggioranza di governo già tracotante… tutti questi sono segnali. Segnali che l’Italia sta male. Per parlare con linguaggio ospedaliero il suo virus è la propria classe politica , viziata, arrogante e certamente poco pulita.
Riporto di seguito un bell’articolo del grande Giulietto Chiesa pubblicato su Megachip.info.


RIDATECI PARTITI PER VOLARE


Che esista una crisi della politica non c'è dubbio. L'hanno capito tutti, da D'Alema a Montezemolo. Il problema è che molti di coloro che la denunciano adesso ne sono i principali responsabili. Inclusi i due illustri sopra menzionati. I quali si guardano bene dall'andare a fondo nella ricerca delle cause. Che invece sono spaventosamente chiare. Esse consistono nel fatto che l'attuale classe politica, tutta intera, si è trasformata in una “classe”, nel senso classico del termine: gruppo di individui che difendono i propri interessi e si organizzano di conseguenza.

Sfortunatamente questi impiegati dei cittadini (rubo il termine, del resto esatto, a Beppe Grillo) si sono organizzati per difendere interessi che non coincidono con quelli dei cittadini. Cioè li eleggiamo noi, ma poi loro lavorano per se stessi. E sono intercambiabili, nel senso che lottano tra di loro, destra contro sinistra e viceversa, ma solo fino a che la gente, i cittadini, sono lasciati fuori e non disturbano, salvo poi coalizzarsi tra di loro contro i cittadini non appena il loro status è minacciato.
Volete le prove? Ne scelgo due tra le tante: l'indulto, con cui si sono reciprocamente salvati. E il decreto Mastella contro le registrazioni, che mette la classe politica e imprenditoriale al riparo da occhi indiscreti, come quelli dei magistrati, e dei giornalisti che volessero indagare.
Ma potrei aggiungere la privatizzazione della televisione di stato da parte dei partiti, che la usano per i loro teatrini e cerimonie, allestite dai Bruno Vespa di turno, contro la gente comune, costretta, inconsapevole, a sopportare.
Dico subito che non sono contro i partiti. I partiti sono necessari, proprio in quanto difendono gl'interessi dei diversi settori della società. La Costituzione, giustamente, li prevede. Ma ridateci i partiti veri. Questi di adesso sono dei simulacri vuoti pieni di gente che fa gli affari suoi.
E i loro leader non hanno più idee.
Allora poniamoci una domanda: chi può risolvere questa crisi? Chi può cercare di colmare la voragine che separa governanti (si fa per dire) dai governati?
Io penso che solo i governati possano e debbano farlo. Ma ci vuole un'opposizione vera, che sia capace di combattere contro la classe politica che abbiamo ereditato dal craxismo e dalle sue ubbie sulla “governabilità. Non abbiamo bisogno di esecutivi più forti, abbiamo bisogno di più democrazia. E dobbiamo sapere che nessuno ce la regalerà. Loro no di certo. Questo bipartitismo imperfetto è molto simile a quello che Gore Vidal descrive per l'America: un'aquila con due ali, entrambe destre. Così non si vola.

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