17 gennaio 2008

TOMMY PENSIERO...UNA NOSTALGICA UTOPIA?

L'altro giorno camminando per le strade di Padova mi è balzata in mente una domanda assai curiosa:ma che fine ha fatto il lavoro? Mi sono reso conto che negli anni le opportunità di lavoro sono andate via via diminuendo fino quasi a scomparire.Se trent'anni fa chiunque poteva trovare lavoro, ed una laurea apriva le porte per ogni professione, ad oggi senza una laurea specialistica condita da master e doppio bacio accademico non si va da nessuna parte.vorrei sapere a cosa è dovuto ciò..?!?alla crescita demografica? alla tecnologia che sostituisce l'uomo, all'ottimizzazione dei meccanismi produttivi?non riesco proprio a capire che fine farò io: se già adesso non c'è quasi più lavoro e i precari sono considerati lavoratori a tutti gli effetti, io trà dieci anni che farò per vivere??probabilmente non potrò fare più nemmeno il precario, poichè anche quella "posizione lavorativa" (permettetemi l'eufemismo) avrà già esaurito i posti disponibili.La domanda allora è: è normale che le cose procedano così oppure c'è qualcosa di malato nel sistema??no perchè se la risposta è la prima allora ditemelo subito che corro ad acaparrarmi già glu ultimi postidisponibili come precario.
Sulla scia di questi pensieri mi sono lasciato trasportare fino ad arrivare alla seguente conclusione:perchè non si lavora di più e non si lavora tutti? Perchè un individuo deve SPRECARE la sua vita a lavorare?Non mi si venga a dire che questi sono discorsi da fancazzista..qui non c'entra la quetione dell'ozio.Quello che voglio far capire è che l'uomo si è creato da solo un sistema da cui non può uscire..è come seavesse costruito una casa dall'interno senza aver costruito porte e finestre.Come si fa ad essere così masochisti dico io??Chiunque può facilmente dimostrare che l'uomo potrebbe lavorare meno e vivere di più..stare più tempo con morosao figli, divertirsi, respirare l'arte, viaggiare ecc..e invece no è costretto a lavorare ( o meglio, SI è costrettoa lavorare).Mi chiedo quindi: perchè non possiamo tutti lavorare meno e goderci di più la vita??cosa c'entra questo assunto con la mancanza di lavoro?? semplicemente è la risposta del tagliare la testa al toro.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

forse è meglio non porsi certe domande... o forse il sistema è fatto apposta per fagocitarti nelle sue logiche cossicchè tu non possa porti queste domande.

Mary ha detto...

Un mese fa su un treno per il Galles ho incontrato una ragazza italiana di 30 anni che ha deciso di vivere e lavorare in UK. Risultato: a 23 anni è diventata docente con cattedra nella facoltà di legge dell'università di Aberystwyth.
Mi raccontava delle 1000 prospettive di lavoro che ci sono nel Regno Unito, delle sue scelte di vita per poter trovare un lavoro che le facesse guadagnare bene... ma dopo due o tre ore che parlavamo, mi sono resa conto che è fondamentalmente sola: famiglia in Italia, amici in Italia, nessun marito, nessun fidanzato... non vedeva l'ora che fosse Natale per tornare a Roma!
Allora quanto vale effettivamente un posto di lavoro rispettabile? Ne vale veramente la pena?

Anonimo ha detto...

infatti l'idea che si inizia a prospettare nella mia mente è che mi toccherà (per cause di forza maggiori) a vivere fuori dall'italia..cosa che mi dispiacerebbe assai..
poi dipende dal contesto lavorativo in cui uno si inserisce, ad esempio qui in itali il fisioterapista o l'ingegnere o ancora i ragionieri sono lavori che danno ancora da mangiare..
chi lavora nel mondo no-profit, di letteratura, arte ecc non ha possibilità..ad esempio per un artista è meglio andare a barcellona sulle ramblas e vivere li che stare qui in italia dove ormai l'arte è considerato qualcosa di superfluo..purtroppo.
saluti

Mary ha detto...

sì ma boh... mi sto rendendo conto che i problemi ci sono proprio ovunque: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Inghilterra, Germania. Sono esattamente gli stessi problemi. è che in Italia ci si lamenta un po' di più forse... invece negli altri paesi si cerca di nascondere e dire che va tutto bene. Almeno in Italia c'è il sole e la gente che sorride! :) ....o se no potremmo trasferirci in Africa, che dici?? :)

Anonimo ha detto...

finalmente il blog è diventato uno spazio di dibattito,
personalmente penso che a breve mi trasferirò in montagna a vivere di autoconsumo.

Anonimo ha detto...

concordo con mary, anche se preferisco le nuvole al sole.

Anonimo ha detto...

le nuvole ci sono anche in africa;
cmq come sostengono alcuni antropologi "politcally scorrect" il mondo sta per essere andare alla rovina, le uniche possibilità per il futuro sono nella decrescita economica,nella non-violenza ecc..e pre assurdo sarà proprio il sistema capitalistico a crearlo..
vedi esempio del petrolio..prima o poi nessun italiano medio potrà più permetterselo ed allora ecco che si compreranno le auto elettriche ecc..
l'errore da non fare è quello di farci anticipare dalla solita elite mangiamondo..siamo ancora in tempo?
saluti
p.s. africa o moontagna mi vanno bene entrambi..diciamo che andiamo in africa a vivere in montagna tra vacche sole e nuvole.
ciao

Mary ha detto...

Vorrei far notare che adesso questo post ha tanti commenti quanto quello degli auguri di Natale...
Mi rivolgo al webmaster: è ora di mettere un nuovo articolo perchè se no Tommy si gasa!! ;)

Anonimo ha detto...

Eccomi! Cara Mary un nuovo articolo sarà presto on line! mi piace la discussione che avete intrapreso su questo post.
Personalmente credo che purtroppo la scelta fatta dalla tua amica Mery sia dura ma necessaria. Ogni possibilità che ci si offre va sfruttata altrimenti la si rimpiangerà, anche se questa comporta dei sacrifici. Credo che davvero poche persone facciano realmente qualcosa che a loro piace in ogni aspetto e che gli permetta di vivere in maniera agiata.
Io opterei per il mare anziche la montagna perchè poi quando parte la stagione un salto al muretto a smandibolare devo farmelo ;)
Ciao Ciao
Webbaga

Anonimo ha detto...

La verità è che la maggioranza delle persone preferisce inseguire la felicità cercando l'approvazione degli altri e questo si riflette anche nella scelta del lavoro: si fa quello che ci permetterà di avere la posizione migliore. Rinunciando così a seguire passioni o vocazioni personali!

Anonimo ha detto...

mi intrometto:
credo il vero problema sul lavoro siano i salari: in Italia purtroppo i contratti per i dipendenti sono ancora troppo bassi e il potere d'acquisto della gente cade di giorno in giorno (qualche passo però lo si sta facendo, bisogna dire la verità)...
Da qui a dire che il sistema ci fagocita ecc ecc ne passa...
non sono molto d accordo sul fatto che si debba per forza fare qualcosa che piace... non è mai stato così e mai lo sarà... mettiamocelo in testa!
il problemaa è che far qualcosa che non ti piace per 1500 euro al mese un conto, farlo per 900 euro è un altro.
ps. Facciamoci una domanda seria tutti però...
Abbiamo davvero voglia di lavorare seriamente a vent anni,di stare 8 ore al giorno sul posto di lavoro? Io me la sono fatta questa domanda e sto cercando una risposta...Sincera!
saluti a pugno chiuso

Anonimo ha detto...

ps. anonimo era tega... è che non so come fare per registrarmi...ciao caio

Anonimo ha detto...

ciao tega..la risposta è che bisogna lavorare di meno..sta a noi trovare il modo di spiegare a miliardi di persone quetso concetto..

Anonimo ha detto...

Per Tega.
Concordo pienamente con l'esempio dei 1500 euro al mese.
Non serve registrarsi Tega bsta che con il mouse clikki sul pallino con scritto "Nickname" anzichè su quello con scritto "anonimo" e il gioco è fatto: puoi mettere il nome che vuoi.
Tommy direi che il concetto potrebbe filare, senonchè lavorando di meno prendi anche di meno, mentre i costi rimarranno gli stessi.
Direi che dovremmo procedere a piccoli passi per ora :)

Anonimo ha detto...

tralasciando le difficoltà di tega ad adoperare la tecnologia moderna ;)
il fatto baga, è che l'uomo ha la possibilità di lavorare di piùà e guadagnare di meno..la scienza per me serve a questo, le macchine, i computer ecc..
il mio sogno mistico prevede che siano le macchine a lavorare e noi ad oziare e goderci la vita..sai perchè non fila sto discorso?? perchè in ballo ci sono sempre i soliti interessi..e quindi se non cambia il fine, il mezzo può cambiare 100 volte ma tutt orimarrà come prima a livello di contenuti..
è così che gira la società oggi..cambiano le forme ma non i contenuti!

Anonimo ha detto...

RAGAZZI il dottor mauro vi regala una chicca:

"Alla parola "progresso" riconosco il solo valore di risparmiare energia. L'aratro, la ruota, gli utensili questo hanno ottenuto. La cosa strepitosa della nostra specie è che le macchine del progresso, del risparmio di sforzo, non sono state usate per avere poi più tempo libero, anzi per aumentare il prodotto del lavoro. Aumentavano gli arnesi del progresso e non diminuiva il tempo del lavoro. La nostra specie accumulava progresso, ma non sollievo."

ERRI DE LUCA, Sulle tracce di Nives, pag.33

Anonimo ha detto...

Arriva lui no.... er mejo! :p