04 maggio 2007

AIUTIAMO L'ITALIA

Ci permettiamo di prendere a prestito una lettera che Marco Travaglio ha inviato al blog di Beppe Grillo e di pubblicarla sul nostro blog, il motivo è più che nobile.
Travaglio,lancia l’allarme a riguardo dell’approvazione dell’ennesima legge salva - furbetti proposta dal solito Mastella, o chi per lui.
Che la legge passi o meno, il nostro Clemente tende sempre a ricordare agli Italiani che non è altro che l’anello di continuità tra questo Governo ed il precedente, quello dei malaffari, della stampa imbavagliata , indultini , conflitti d’ineteresse e chi più ne ha più ne metta.


“ Caro Beppe, cari amici del blog,vi rubo qualche minuto di attenzione per una faccenda piuttosto preoccupante che riguarda il mio lavoro di giornalista, ma anche il vostro di cittadini. Dieci giorni fa maggioranza e opposizione unite hanno deciso di mettere il bavaglio alla stampa su tutti gli atti d’indagine: verbali d’interrogatorio, intercettazioni, avvisi di garanzia, mandati di cattura, decreti di perquisizione e di sequestro, insomma tutto ciò che fino a oggi ci ha fatto capire le malefatte del potere politico, imprenditoriale, finanziario, sportivo eccetera. La legge l’hanno intestata al solito Mastella, come Berlusconi intestava le sue prime aziende alle casalinghe e ai cugini di Buscetta, e i suoi giornali al fratello e alla moglie. Ma l’ha voluta e votata tutta la Casta degli Intoccabili: alla Camera ha raccolto 447 voti favorevoli, nessuno contrario, e sette astensioni (Giulietti, De Zulueta, Caldarola, Carra, Poletti, Zaccaria e un altro che non ricordo).Ancora sotto choc per le telefonate che fotografavano i maneggi di Fazio e dei vertici di Forza Italia, della Lega e dei Ds con i furbetti del quartierino, e che produssero le dimissioni dello sgovernatore e il fallimento delle scalate bancarie. Ancora atterriti dalle intercettazioni che costrinsero alla fuga i vari Moggi, Giraudo, Carraro, De Santis. Ancora sgomenti per le carte che hanno smascherato gli scandali del Sismi deviato e dello spionaggio Telecom.Ecco, con questi sentimenti nel cuore e soprattutto nella poltrona, i nostri dipendenti hanno pensato bene di imbavagliare la stampa segretando tutto. Se la legge Mastella fosse stata in vigore qualche anno fa, non sapremmo ancora nulla di Bancopoli, Calciopoli, Vallettopoli, Ricattopoli, Tronchettopoli, Spiopoli (e scusate per queste orrende parole, ma ci siamo capiti). I protagonisti di tutti questi scandali sarebbero ancora ai loro posti, perché i processi non sono ancora iniziati. Infatti la legge impone il top secret a tutti gli atti fino all’inizio del processo (quelli del fascicolo del pubblico ministero, addirittura fino alla sentenza d’appello). Così, se anche il Senato approverà questa porcata, l’opinione pubblica non saprà più nulla degli scandali per anni e anni, visti i tempi biblici della nostra giustizia. E non potremo nemmeno esercitare il controllo sull’attività della magistratura, che pure amministra la giustizia “in nome del popolo italiano”.Non facciamoci fregare dalle parole: questa non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da una quindicina d’anni), nè contro “la gogna delle intercettazioni”: qui non sono in ballo solo le intercettazioni, che pure sono importanti, ma – lo ripeto – tutti gli atti di indagine.Qualcuno dirà: ma anche oggi sono segreti. Non è vero. E’ dal 1989 che il segreto istruttorio non esiste più. E’ stato sostituito, nel nuovo codice di procedura penale, da un blando segreto investigativo che copre solo gli atti “non conoscibili dall’indagato”. Se l’indagato li conosce, non sono più segreti. E se ne può parlare. L’unico limite è quello – peraltro assurdo – che vieta di riportare il testo integrale di un interrogatorio o di un’intercettazione, ma consente di pubblicarne il contenuto, cioè un riassunto il più possibile fedele. Comunque, chi infrange quel divieto (e nei casi importanti è doveroso infrangerlo), rischia una multa ridicola: da 51 a 258 euro (e se uno “oblaziona”, pagando la metà, cioè 130 euro, non viene neppure processato).Ora invece la legge Mastella porta la pena a un minimo di 10 mila e a un massimo di 100 mila euro. Così l’oblazione passa da 120 euro a 50 mila. Cifre che nessun giornalista può permettersi di pagare e che nessun editore – salvo che sia Berlusconi alle prese con le telefonate di Fassino – sarà disposto a sborsare. Al contempo, la legge allarga a dismisura la categoria degli atti non più pubblicabili. E’ vietata la pubblicazione, “anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pubblico ministero o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla fine delle indagini o dell’udienza preliminare”.La notizia non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la conoscono, ma non possono più raccontarla. Se qualcuno vuol proprio sapere qualcosa, magari viene in redazione e gli facciamo leggere le carte, di straforo. Ancora: è vietata la pubblicazione, anche nel contenuto, di intercettazioni e tabulati telefonici “anche se non più coperti da segreto”. Stesso discorso: non sono segreti, il giornalista li conosce, gli avvocati pure, i politici di solito anche, ma la gente non li deve sapere. Così, intanto, brulicano i ricatti. Se poi vengo in possesso di un dossier o di un’intercettazione illegalmente raccolti (per esempio, dal Sismi o dalla banda Tavaroli), e magari questi contengono notizie gravissime (per esempio, che si sta preparando un colpo di Stato), e li pubblico, rischio da 6 mesi a 4 anni di galera. Quindi non li pubblico, oppure finisco dentro.Che fare? Intanto è importante sapere cosa stanno preparando e avvertire gli amici. E poi bisogna tenersi pronti per qualche iniziativa concreta: che so, una raccolta di firma, un referendum abrogativo. Io, per parte mia, se la porcata dovesse passare, farò obiezione di coscienza e pubblicherò ugualmente notizie vietate, per farmi processare e chiedere al giudice di sollevare un’eccezione dinanzi alla Corte costituzionale per far dichiarare illegittima la norma.E ripeto: non è una legge contro i giornalisti, che le notizie continueranno a conoscerle (e in molti casi sono ben felici di farsi imbavagliare, così danno la colpa a Mastella e non passano per servi). E’ una legge contro i cittadini. Parafrasando Altan, potremmo tradurla così: al cittadino non far sapere come gl’infilano l’ombrello nel sedere." Marco Travaglio

5 commenti:

Anonimo ha detto...

povera Italia...

Anonimo ha detto...

Purtroppo questa è l'Italia che vogliono gli italiani, con la loro stupida passività.

TEGA ha detto...

sono d'accordo con voi raga, però non si permettano tutti i giornalisti di fare adesso i palladini della verità e quindi di cavalcare questa legge come una restrizione alla loro libertà.almeno quelli che liberi non lo sono mai stati,o meglio, non hanno mai voluto esserlo. mi spiego.questa legge fa schifo e mi fa ancora più schifo pensare che sia stata praticamente votata all'unanimità...ma di travaglio, grillo, santoro ce ne sono 3 su un miliardo e sono stati solo loro(e gli italiani che li ascoltano) i penalizzati da questa situazione...
perchè telegiornali come STUDIO APERTO, riviste come NOVELLA 200, GENTE ecc ecc redigono i loro servizi basandosi solo sulle intercettazioni...
e ovviamente non hanno mai paqrlato di quelle di berlusconi, dei mafiosi, dello scandalo di banca d'Italia, ma hanno riempito palinsesti e pagine con le parole intercettate a Fabrizio Corona e sua moglie,a Briatore e le sue mogli, insomma... di tutte quelle cose senza cui magari gli italiani potrebbero farsi una cultura...
la speranza è che senza materiale o si mettano a parlare di cose serie o chiudano definitivamente... forse è un' utopia,più che una speranza...
ovviamente è una battuta, la legge è una schifezza immonda.
l'unica cosa che volevo dirvi è quella di diffidare da quei giornalisti che si sentono privati della loro libertà e fanno demagogia contro la legge quando liberi non hanno mai voluto esserlo...ovviamente travaglio non appartiene a questa numerosa schiera.
saluti a pugno chiuso

Anonimo ha detto...

premessa: tega occhio alle doppie: "PALLADINI"? :))

CMQ ragazzi è ora di incazzarsi, oggi e sempre.

Assodato che in Italia siamo un paese di coglioni (visto che Berlusconi non ha vinto le elezioni), non riesco a capacitarmi di come la nostra classe dirigente(l'attuale appena un pò meno della precedente)riesca a fare tutto e il contrario di tutto sotto il naso dei cittadini.
Mai una volta che l'ennesima legge farsa sia stata impedita da una vera iniziativa popolare, mai una volta che uno scandalo abbia portato conseguenze per quelli che contano.
In Italia più sei in alto quando cadi, più in alto ritorni appena rimbalzi(l'esempio più evidente è il caro LAPO..)

Questo stato di cose deve finire, purtroppo una legge che ammutolisce anche la poca stampa che fa davvero informazione rende questo cambiamento impossibile.

L'attuale stato delle cose rischia di trasformare l'Italia in una Repubblica fondata sui furbetti del quartierino.

Anonimo ha detto...

l?italia è gia una Repubblica fondata dui furbetti del quartirerino..che in quanto tale non è più ne REpubblica ne Democrazia..è un club per privilegiati..e chissà che questo maledetto club non sia chiuso una volta per tutte dalla conoscenza di noi italiani..spero che la metafora sia capibile.ciao