01 maggio 2007

“LA CASA SI COSTRUISCE DALLE FONDAMENTA, POI CI SI ABITA”.

Lettera ai Democratici di (ormai ex) Sinistra




Sono terminati la scorsa settimana i Congressi, probabilmente gli ultimi, di DS e Margherita.
La conclusione dopo giorni di dibattiti è stata comune per entrambi i partiti : avanti a vele spiegate verso il Partito Democratico.
Non voglio in questo post discutere se fosse opportuno o meno proseguire lungo la “strada democratica”, il dibattito sarebbe forse troppo lungo e poco interessante viste le numerose considerazioni prettamente politiche doverose in un’analisi come questa.

Sono rimasto però particolarmente deluso dalla sordità con cui i DS hanno ascoltato i discorsi di Rutelli e soci, dalla nullità di pilastri su cui questo Partito Democratico si poggerà, dal non capire, o meglio, far finta di non capire, le enormi divergenze che dividono i due partiti.

E’ vero che probabilmente l’Italia non è un paese di sinistra, e che per governare questo paese la collaborazione degli ex democristiani è a questo punto necessaria, è vero che mille bandiere di partito rendono la governabilità del paese sempre più difficile ed un maxi partito di governo sarebbe un’ ancora di sicura stabilità, è vero che i partiti si cambiano standoci dentro e poco importa se a farci parte ci saranno persone con storie politiche diverse, anzi, meglio così.

E’ vero anche che prima di fare una svolta che cambierà la storia del nostro paese qualche punto fisso bisogna pur metterlo.
Perché il partito democratico la storia la cambierà, su questo penso che nessuno possa dire il contrario.
E allora abbiamo ascoltato con attenzione i due congressi nella speranza che qualche chiarimento convincesse anche i più scettici a credere nel progetto. Risultati? Vediamo un po’…

Sulla collocazione del Parito Democratico in Europa:
Fassino nel suo discorso iniziale a Firenze afferma “Il PD entrerà nel Partito Socialista Europeo”. Il giorno dopo Rutelli da Fiuggi ribadisce “Il PD non entrerà mai nel Partito socialista Europeo, semmai si alleerà, ma non vi entrerà mai a farne parte”. Insomma, il PD sarà un partito con principi socialisti o no?
Aspettiamo la replica di Fassino che arriva puntualmente l’indomani… “ E’ riduttivo parlare oggi della collocazione europea del PD”
Ma stiamo scherzando? Dopo mesi che si assicurano gli elettori dei DS a votare la mozione Fassino perché il partito entrerà sicuramente nel PSE, adesso si fa marcia indietro?

Se il PD non entrerà nel PSE non c’è niente di male, è così in tutto il mondo… Lo dicano però, non facciano finta di sminuire l’importanza dell’argomento per non aprire divergenze probabilmente insanabili, con la Margherita da una parte e con chi fino a pochi giorni prima rassicuravano del contrario dall’altra.
E ci facciano il favore di smetterla di chiamarsi tra di loro “compagni”, perchè compagni non lo sono più, hanno deciso di non esserlo più. Io che ho vent’anni probabilmente non so nemmeno cosa significhi chiamarsi “compagno”, e non mi permetto di farlo; loro lo sapevano e hanno preso la loro direzione… la seguano senza fregiarsi di appellativi che non li appartengono più.


Sulla laicità del Partito Democratico e le posizioni nei confronti della Chiesa:

Il Manifesto del 2006 prevede le seguenti posizioni:
-La laicità è da intendere come presenza pluralista, valorizzata e attiva di diverse visioni morali e delle varie religioni;
- E’ da sottolineare l'importanza della difesa della Costituzione, conservando i rapporti da essa previsti tra Stato e Chiesa .
E allora ci si chiede: perché da una parte( DS) c’è chi abbandona il progetto perché chiede ma non ha alcuna rassicurazione e dall’altra (Margherita) c’è già una corrente cattolica guidata dalla senatrice Binetti? Stiamo parlando dell’ala teodem: gente cattolica( e non c’è niente di male, per carità) e filo ecclesiastica, che segue in tutto e per tutto le intromissioni che i cardinali (Ruini prima, Bagnasco poi), fanno nella politica del nostro paese. Gente, per dirne una, che manifesta contro i DiCo a Roma il prossimo Maggio.

Se il Partito Democratico sarà un partito cattolico o laico non c’è niente di male… Lo dicano però. I congressi servono a questo.Non provino a dribblare l’argomento per non aprire divergenze.

Tutti sono d’accordo, ma su cosa?
Tutti sono uniti, ma su cosa?
Sono già un solo partito, ma su che basi?
Sono le idee che danno la spinta per la creazione dei partiti, non i partiti che creano le idee!
E le idee in comune non possono essere “libertà e dignità” come rapportato nel Manifesto del Partito Democratico del 2006 e ribadito a Firenze e Fiuggi la scorsa settimana, perché libertà e dignità sono due parole che vogliono dire tutto e niente. Ce lo insegna ogni giorno Berlusconi , sono parole che appartengono alla Lega e ad Alleanza Nazionale. (P.s.Spero vivamente che non se ne accorgano Fassino e Rutelli, potrebbero “per il bene dell’Italia e la stabilità di governo” fondersi con Fini e Bossi… di questi tempi non si sa mai…)
Se invece due idee fondamentali come laicità e socialismo non sono comuni, la smettano di far finta di niente perché prima o poi le divergenze verranno fuori… Meglio prima che poi, perché “il PD è un punto di non ritorno”.(come Fassino e Rutelli hanno detto ai rispettivi congressi).
E non può essere l’anti berlusconismo l’unico punto fermo in comune. Perché Berlusconi tra qualche anno abbandonerà la scena politica (sempre che non sia immortale) e il PD dovrà andare avanti, anche senza di lui.
La mia speranza, paradossalmente, è che chi guida la nave verso questo Partito Democratico sappia benissimo la rotta da seguire e che stia prendendo in giro, con abili giochi di parole e trucchetti del mestiere, chi cerca spiegazioni legittime e cardini indispensabili.
Perché se davvero hanno le idee confuse come trapela dai loro discorsi e come sembra che gli Italiani abbiano capito (il PD è dato dai sondaggi più vicini a DS e Margherita al 23%), sappiano i vari Rutelli e Fassino che sarà loro la responsabilità del fallimento che consegnerà questo paese alle destre per i prossimi 20 anni.
E a rimetterci non saranno loro, ma i ventenni come me, che forse non sapranno mai cosa vuol dire essere “compagni”, ma non meritano per questo di vivere in un paese segnato dagli o/errori polici dei compagni (?) di oggi…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso che questo sia un post chiaro, interessante e in alcune parti condivisibile.
Ora però vorrei sottolineare qualche cosa.

1.E' sempre meglio non affidarsi troppo ai sondaggi. Mentre tu (non so chi di voi l'abbia scritto) scrivi che il PD è dato al 23% è uscito un nuovo sondaggio che lo dà al 28%. E magari uno tra un mese ci dirà al 30... quindi lasciamo stare i numeri.

2. Circa il PSE penso che le tue osservazioni siano giuste. Non c'è molta chiarezza. Ma osservo anche un'altra cosa. Non so quale sarà il risultato di Segolene (che tutti speriamo vincente) al secondo turno in Francia, eppure in questi ultimi giorni si è rivolta agli elettori di Bayrou. Non solo, c'è stato anche un dibattito tra la candidata socialista e quello democratico che ha rivelato molti punti in comune. Chissà, in Francia ci sarà un governo fatto da democratici e socialisti?? E forse tra qualche anno il PSE si chiamerà socialista- democratico includendo persone come Bayrou e Prodi? Penso sia questa la prospettiva in molti paesi d'Europa (pensiamo alla larga coalizione tedesca); non solo in Italia.

3. Rilevo con interesse il tentativo di unificazioni dei comunisti italiani, rifondazione, sinistra ds, verdi. Questa operazione mette in difficoltà anche me, perchè penso sarà una federazione ricca di intelligenze, idee, progetti.
Eppure solo dopo il Pd si sono decisi. Che dire? Il Pd non ha questo grande merito? Ha indicato una strada: quella dell'unione. Contro la prolificazione di mille partiti che confondono la gente e contro una sinistra che si fa solo del male dividendosi.

4. Perchè dobbiamo avere paura dell'aggettivo democratico? Vuol dire molto, è una conquista. Vuol dire poter essere democartico-socialista, democratico- ambientalista, cristiano democratico, liberal democratico.
Queste sono le culture che hanno fatto grande la storia d'Italia, che hanno segnato la resistenza e la costituzione.
Penso che il PD possa essere, non la fine, ma una tappa di quel processo che dal risorgimento ha portato alla resistenza e dalla resistenza alla costituzione.
E' quello che ci dice anche Vittorio Foa.
Tu fai bene a chiederti "E allora ci si chiede: perché da una parte( DS) c’è chi abbandona il progetto perché chiede ma non ha alcuna rassicurazione ". E io ti chiedo perchè Foa (socialista, partigiano, laico) crede nel PD? E con lui molti altri?

5. Bisogna dare atto al coraggio dei ds. Penso che sciogliere un partito non sia mai cosa semplice. Perchè un partito è ricco di storia e storie di uomini e donne.
Ma per una volta che la politica non ha guardato a sè stessa ma al futuro non possiamo esserne contenti??

6. Il PD può essere un'opportunità per i giovani e per quelli che sono lontani dalla politica.
Questo deve essere il suo progetto.
L'orizzonte è la sconfitta di indifferenza e qualunquismo. Ma per uesto non basta un partito. Serve quel "processo molecolare" di cui ci parlava Gramsci.
Ognuno di noi ha un compito, far capire che 'non sono tutti uguali'. E in questo ovviamente ci devono aiutare i politici. Ed è questo che dobbiamo chiedere al Pd... mostrate la diversità della sinistra! Perchè c'è ! C'è sul lavoro, sulla cosa pubblica, sulla legalità ! Essere di sinistra è un comportamento quotidiano di fronte alle cose !... Ma per ottenere tutto questo non possiamo chiamarcene fuori.

7. Penso e spero che la Binetti abbia poco seguito. E' ovvio che ne avrà sempre di più se voci laiche se ne chiameranno fuori.
So anche che c'è tutta una corrente cattolico liberale e democratica che può stare benissimo in una sinistra moderna.
Penso alla Bindy. E' vero non approverà mai una legge sul matrimonio gay, ma non si è nemmeno inchinata di fronte a Ruini. E come lei molti altri della MArgherita.
L'Italia è un paese a maggior parte cattolico e con questo dobbiamo fare i contenti.
Come già li aveva fatti Togliatti votanto l'art.7 della Costituzione sul Concordato.

Comunque se ne parlerà meglio nella serata che organizzate con i ds.

TEGA ha detto...

Ciao paolino. sono tega. l'ho scritto io l'articolo.grazie per averlo commentato con passione.
però l'articolo non voleva discutere sulla necessità o meno di costruire questo partito democratico, ma sulla velocità con cui lo si sta costruendo...
una velocità talmente alta da non far emergere (secondo me volutamente, ma è un grave errore)le divergenze che ci sono tra DS e Margherita... tutto qui.a me hanno dato molto fastidio gli atteggiamenti di reciproca sordità.
solo 3 note:
1- Bayrou in Francia ha deciso di non schierarsi con i Socialisti al ballottaggio, e Bayrou vuole fondare il PD francese
2- Dopo il congresso Socialista di Oporto, si è stabilito che all'interno del PSE possono e devono entrare partiti(diciamo di centro-sinistra) anche se non hanno origini socialiste...perchè la Margherita allora non vuole entrarci?
Ecco motivati i miei forti dubbi... io non voglio che si cancellino le proprie origini ma una linea guida deve essere data...assolutamente
3- Sono contento che in caso di unificazione a sinistra(cosa che mi auguro molto) tu possa farci un pensierino... io la mia decisione l'ho presa:tessera sicura!

PER TUTTO IL RESTO IL LABORATORIO 48 ORGANIZZA PER IL 18 MAGGIO AL CENTRO UN INCONTRO CON PIERO RUZZANTE PER CAPIRE INSIEME COSA SARà QUESTO PD...presto i dettagli sul blog! ti aspetto!

Anonimo ha detto...

1.E' vero Bayrou ha deciso di non schierarsi apertamente... ma se segolene vince, vince con i voti del suo elettorato. Quindi alla fine qualche conto dovranno farlo anche loro... Comunque, al di là del caso specifico, quello che voglio dire è che la TENDENZA in tutta Europa e non solo in Italia è quella di un'alleanza di centro-sinistra...

2.Che la Margherita oggi abbia delle perplessità sul Pse è fuori di discussione, ma che in futuro possano essere superate mi sembra un orizzonte raggiungibile.

3.Sui tempi però un'obiezione la voglio fare.
Da quanto si parla di questo partito democratico?? E' vero inizialmente forse il progetto era diverso, ma in questo momento c'era bisogno di una spinta forte altrimenti il progetto sarebbe stato deteriorato dalla variabile Tempo.
La politica è fatta anche di decisioni di questo tipo: brusche, drastiche.
Serve ADESSO un partito forte in grado di guidare la coalizione e di presentarsi alle prossime elezioni.
Questo è il punto. Non serve a nulla tra due o tre anni. Ora la gente deve iniziare a conoscerlo e a capirlo per poi avere la possibilità di votarlo.

4.Sulla federazione della sinistra ho anche io delle aspettative e come ho scritto mi sta mettendo in crisi. E sono contento che mi stia mettendo in crisi! Significa che qualcosa si stia muovendo. Non ho più la paura del partito, anzi, sono ideciso quale scegliere. Questo è un passo in avanti.
Ti consiglio di comprare 'la Rinascita' che è un settimanale ( ma forse lo conosci già) che era legato al Pc e ora ai Comunisti italiani.. che si occupa di seguire questo nuovo progetto.
Comuque è tutto da vedere.
Certo si sono resi conto che anche in vista della nuova legge elettorale se non si presentano insieme rischiano di scomparire.

un abbraccio