24 maggio 2007

MENSA PARLAMENTARE O POPOLARE?




In tempi in cui partiti si scompongono per ricomporsi con nome diverso qualche mese dopo, si amalgamano a correnti politiche con cui non hanno nulla a che vedere,o vengono frazionati in decine e decine di “partitini” di cui molta gente non immagina neppure l’esistenza, abbiamo sentito l’esigenza di organizzare l’ incontro con Piero Ruzzante della scorsa settimana.

Quest’occasione, data la grandezza e la storia dei due partiti politici protagonisti del futuro Partito Democratico, ne richiedeva appunto una serata di approfondimento che per dover di cronaca ha suscitato particolare interesse da parte dei partecipanti.

Non sono mancate chiaramente le frecciatine polemiche di cui Laboratorio ’48 va particolarmente orgogliosa.

Alla domanda – voi politici godete della mensa di Montecitorio gratuita? (oltre ad un’immensità di altri privilegi) – l’ex onorevole ha risposto che la mensa non è gratuita ma si paga eccome…
Quell’eccome mi ha incuriosito!! Ammettendo le mie colpe per aver insinuato tanto, ho continuato buono buono ad ascoltare il dibattito prefissandomi di andare a studiare l’argomento per l’indomani.
Cosa che ho fatto!!

A pensarci bene era preferibile scoprire che la mensa “parlamentare” fosse gratuita pur di non trovarsi di fronte a prezzi che avevanol’aria di una presa per il cu… . Soprattutto per chi, come l’autore dell’articolo, percepisce uno stipendio mensile di 1000 euro.

Per farvi capire di cosa stiamo parlando vi propongo un bizzarro quanto deprimente confronto, precisamente tra la mensa in questione, quella di Montecitorio,e quella dei netturbini di Marghera, che , com’è noto non vivono certo tra lussi e sfarzi.

Un primo alla mensa dei netturbini costa 3 euro, al Senato una “ lasagnetta al ragù bianco con scamorza affumicata” 1 euro e 59 cent; un secondo di carne a Marghera viene a costare 4,50 euro, al Senato la “cernia fritta dorata” 3,53 euro.
Passiamo ai contorni … 2€ alla mensa dei netturbini, contro 1,42€ delle “onorevoli” cipolline glassate o dei broccoli calabresi all’agro.

Ma montecitorio si sa, è da considerarsi tempio di democrazia dunque lo stesso trattamento va esteso anche a portaborse e all’intera corte del parlamentere: 1,59 € una zuppa di verdura, 84 cent i ravioli al ragù, 1, 70 € una braciola, 5,20 € un dentice al vapore; 1,42€ le verdure al vapore… mica male per un dipendente che guadagna in media 115,419 euro l’anno.

A tutti questi costi chiaramente vanno a sommarsi quelli del numeroso personale che lavora al “Montecitorio’s Restaurant” (80 in organico) che non viene certamente sfruttato e malpagato.
In un anno, solo di stipendi infatti vengono spesi circa 5 milioni di euro. Per capirci quanto costerebbe pagare , sul mercato 200 cuochi , camerieri e lavapiatti.

Siete abbastanza indignati?
Se volete farvi davvero del male e leggervi come vengono spesi i nostri soldi dalla classe dirigente vi suggerisco la lettura di “ LA CASTA” di Gian Antonio Stella.

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