17 marzo 2009

CHE FINE HA FATTO L'AGENDA ROSSA DI PAOLO BORSELLINO?

Il 19 luglio prossimo si celebrerà a Palermo il 17° anniversario della strage di via D'Amelio.
In occasione di questa data, a Palermo , e davanti ai palazzi di giustizia di una ventina di città italiane , ci si troverà per ricordare alle istituzioni che non ci si può rassegnare , dopo 17 anni , all'idea che l'agenda rossa di Paolo Borsellino, l'agenda di un magistrato che ha combattuto contro la mafia, sia svanita nel nulla dopo la sua morte.
Nessun processo ha trovato i responsabili di questa sparizione , nessuna commissione d'inchiesta ha fatto luce su uno dei tanti misteri della storia d'Italia.
Nessuna spiegazione è stata mai fornita a chi chiedeva delucidazioni.

Di seguito pubblichiamo un appello di Salvatore Borsellino, tra i promotori dell'iniziativa, per celebrare diversamente questo anniversario.


"Veniamo alla partecipazione per il 19 luglio a Palermo. Innanzitutto non vorrei che quello che stiamo preparando venisse chiamato o inteso come "commemorazione". Le commemorazioni si fanno in Via D'Amelio a Palermo ormai da 17 anni e quello che io voglio fare è proprio spezzare questa catena che sta diventando ormai una abitudine. Per alcuni, i palermitani, forse gli stessi che parteciparono alla cacciata dei politici dalla cattedrale di Palermo il giorno dei funerali dei ragazzi della scorta e che oggi sembrano avere dimenticato quei momenti di indignazione e di rivolta, è un momento per risollevarsi dall'indifferenza e dall'assuefazione nelle quali sono ricaduti e per giustificare davanti alla propria coscienza, con una sempre più stanca partecipazione di qualche ora di quel giorno, il loro silenzio di oggi, Per altri, i complici morali o materiali di quella strage, è un periodico ritornare sulla scena del delitto ed assicurarsi che le vittime siano state effettivamente eliminate; il mettere corone e sentire suonare il silenzio è qualcosa che psicologicamente li rassicura, è proprio il silenzio che vogliono fare calare sui veri motivi e i veri mandanti di quella strage.
Ma quel giorno il buio che questo sistema di potere ha fatto calare su tutto quanto riguarda Via D'Amelio, il centro del SISDE sul castello Utveggio, l'agenda rossa sottratta e per cui viene negato anche un dibattimento in un pubblico processo, si deve necessariamente interrompere e per un giorno i riflettori sono accesi e illuminano tutta la scena. E' questo momento di pausa nelle tenebre che io voglio sfruttare per fare arrivare alla massa inerme dell'opinione pubblica il nostro grido di verità e di giustizia. E' perché questo grido sia abbastanza forte e faccia tremare gli avvoltoi che come ogni anno caleranno in via D'Amelio è necessaria una massa di gente, che, ognuno con la sua agenda rossa levata in altro a simboleggiare la nostra voglia di Giustizia, gridi a questi impostori, a questi sciacalli, la proria rabbia.Ma non si potrà esprimere per questa iniziativa una solidarietà di massima, dire che Palermo è troppo lontana, che non si ha il tempo. E' troppo spendere un giorno della nostra vita per chi ha dato la nostra vita per noi?: Questa non deve essere una manifestazione qualsiasi, deve essere quella scintilla che dovrà provocare un incendio nella massa amorfa di chi non sa, non si rende conto del baratro in cui è precipitato il nostro paese. Da Palermo è cominciato tutto e a partire da Palermo tutto deve cambiare. E' la nostra ultima occasione o dobbiamo rassegnarci a vivere in un paese di schiavi. E non basterà neanche partecipare, bisognerà che ciascuno di noi si attivi al massimo delle proprie possibilità perché questa manifestazione abbia il massimo della partecipazione e il massimo della risonanza. O sarà ancora una occasione sprecata. E non credo che possiamo permettercene ancora.

Salvatore Borsellino.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"l'Aids non si supera con i condom" ... no gò paroe...

Anonimo ha detto...

anonimo, la pertinenza del tuo commento lascia pure me senza parole ... Cmq condivido la tua opinione

Anonimo ha detto...

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Rigitans'