02 marzo 2009

H2O ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L'ACQUA di Rosaria Ruffini


Mentre nel paese imperversano discussioni sull' eutanasia, grembiulino a scuola,
guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi,
senza dire niente a nessuno, ha dato il via alla privatizzazione
dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del
decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei
servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia
capitalistica.
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più
un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali
(le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la Veolia
(multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le
bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le
sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale
provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più
poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo
italiano sta mettendo in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è
una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene
per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si
combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle
multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i
grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. Acqua in bocca.

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